Tempo di olio extravergine per Rocca delle Macìe

extravergine

A Rocca delle Macìe è appena terminata la spremitura per il nuovo olio extravergine d’oliva, e i tanti oliveti chiantigiani ancora respirano l’aria di chi li ha lavorati, di chi ne ha raccolto i frutti stemperando la fatica con uno sguardo alla bellezza dei suggestivi scorci e delle contorsioni legnose dei loro tronchi.

L’oliveto è considerato parte integrante del comparto agricolo sia per l’importanza storica e paesaggistica che riveste nel panorama del Chianti Classico, sia per qualità del suo prodotto, uno degli elementi caratterizzanti della gastronomia toscana.

Le chiome verdi-argentee degli olivi esprimono il loro fascino anche nelle Tenute di Rocca delle Macìe a Castellina in Chianti.

La famiglia Zingarelli ha destinato ad oliveto 13 ettari di proprietà nella Tenuta de Le Macìe, 15 ettari nella Tenuta Sant’Alfonso e 10 nella Riserva di Fizzano; tra l’altro proprio a Fizzano, nel borgo, oltre vent’anni fa fu costruito un frantoio tutt’ora in uso. La cura e le attenzioni agli oliveti continuano a proteggere e tutelare il paesaggio e offrono all’azienda il piacere di produrre un ottimo olio extravergine d’oliva, che, dalla campagna olearia 2011-2012 è certificato biologico.

L’olio viene prodotto dalla frangitura delle olive delle cultivar più diffuse in questo territorio: frantoio all’80%, leccino al 12%, moraiolo al 5% e una piccola quota di cipressino (3%). Il sistema di allevamento è quello tipico toscano a vaso policonico. Le olive vengono raccolte con brucatura manuale e agevolatori meccanici e frante lo stesso giorno della raccolta per esaltarne le qualità organolettiche: per la trasformazione si utilizza il metodo a ciclo continuo a freddo con frangitore a coltelli a griglia variabile e l’olio viene estratto per centrifugazione.

Olio Rocca

L’olio di Rocca così ottenuto è fresco, fruttato, morbido, e la classica bruschetta calda, nella sua semplicità, è uno dei modi più appaganti per godere dei profumi che salgono dal pane e per ritrovare quel gusto che ha marcato per sempre il nostro palato mediterraneo. Già questo basterebbe per provare un momento di felicità gastronomica.

Per di più il delicato ed equilibrato intreccio amaro-piccante al gusto lo rendono adatto per ammorbidire il gusto di una grigliata di pesce azzurro (o anche un filetto di tonno o pesce spada) e per non andar troppo lontani dalla tradizione toscana è ottimo su pappa al pomodoro, ribollita e zuppe. Ma si sa, quando l’olio è buono, in cucina può fare di tutto.

[In foto: Ulivi con cielo giallo e sole, Vincent Van Gogh, 1889, Minneapolis Institute of Arts, Stati Uniti d’America]

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Giornalista, Sommelier, ha lavorato al Gambero Rosso per oltre 10 anni come giornalista, degustatrice per la Guida ai Vini d’Italia, autore e regista dei servizi televisivi per il Gambero Rosso Channel, autore di libri su vino, cucina e turismo. Ha partecipato al progetto di rilancio del brand Franciacorta e nel 2006 ha fondato Vinotype, un’agenzia di comunicazione specializzata per le Aziende vitivinicole. Nel 2010 ha lanciato il magazine on line Vinotype.it.

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