Fioranello Bianco 2019 di Tenuta di Fiorano – Lazio
Denominazione: Igt Lazio Bianco
Vitigni: viognier e grechetto
Gradazione alcolica: 13%
Numero di bottiglie prodotte: 10.000
Tipologia del terreno: pozzolanico di origine vulcanica
Altitudine: 130 metri sul livello del mare
Età delle vigne: 21 anni
Esposizione delle vigne: nord ovest – sud est
Sistema di allevamento: controspalliera
Potatura: guyot
Sesto d’impianto: 2,70X1
Numero ceppi per ettaro: 3.700
Resa per ettaro: 8.000 kg
Resa uva per pianta: 1,8 – 2 kg
Conduzione agronomica: terreni agricoli a conduzione biologica
Selezione delle uve: preselezione primaverile con diradamento dei germogli, con successiva selezione dei grappoli al momento dell’invaiatura, che ha lasciato 9 – 10 grappoli per ceppo. Ulteriore cernita delle uve al momento della raccolta
Epoca di vendemmia: seconda decade di settembre
Vinificazione: le uve intere, raccolte manualmente in cassette da 15 kg, sono sottoposte a diraspatura a bassa frequenza e pigiatura soffice. Segue sgrondatura del mosto con presse pneumatiche. Successivamente alla decantazione statica il mosto viene fatto fermentare in in serbatoi di acciaio, con controllo della temperatura costante a 15°C nei quali matura per 6 mesi (4 sulle fecce fini). Il vino resta ad affinare in vetro per altri 2 mesi prima della commercializzazione
Prima annata prodotta: il primo imbottigliamento è del 2007; il vino è stato concepito da Alessandrojacopo Boncompagni Ludovisi, insieme a Lorenzo Costantini, tecnico affermato in zona, esperto agronomo e conoscitore delle vigne del comprensorio romano
Curiosità: La linea Fioranello prende il nome dalla strada di accesso alla Tenuta, traversa della più conosciuta Appia Antica, nel comune di Roma all’altezza di Ciampino. Il nobile blasone delle famiglie Boncompagni e Ludovisi campeggia in etichetta: il drago dei Boncompagni e le tre bande, solitamente dorate, dei Ludovisi.
Caratteristiche: La veste più giovane e fresca che si voleva imprimere in questo vino è agevolata dalla vinificazione in acciaio. Un vino che ha come punti di forza l’immediatezza e la generosità aromatica del viognier, soprattutto, e del grechetto, senza rinunciare alla testimonianza del territorio che porta nel suo Dna: una traccia salina e spontanea che fa capolino al naso e al gusto.
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