Le stelle di Veronelli su Amalia Cascina in Langa

2.099 le aziende descritte; 16.679 i vini descritti. Questi sono i numeri della Guida Oro I Vini di Veronelli 2021 all’interno dei quali si inserisce anche l’azienda Amalia Cascina in Langa che su ben 4 etichette vede attribuita la valutazione di vini a tre stelle.

Il primo Barolo “singolo vigneto” prodotto da Amalia Cascina in Langa nel 2010 è stato quello proveniente da una selezione di uve del prestigioso vigneto Le Coste di Monforte d’Alba. Il Barolo Bussia tre anni dopo, è una versione prodotta da una selezione di uve del prestigioso vigneto Fantini in località Bussia. Il vigneto Fantini giace ad una altitudine superiore rispetto agli altri appartenenti allo stesso cru e su terreni costituiti da elevata percentuale sabbiosa.

 

“Erede degli storici cataloghi pubblicati da Luigi Veronelli sin dagli anni Cinquanta, la Guida Oro I Vini di Veronelli ha per protagonisti le migliori aziende vitivinicole italiane e i loro «capolavori enologici».  Oltre 16 mila sono i vini recensiti con indicazioni di ordine viticolo ed enologico, valutati secondo una scala centesimi, standard internazionale”.

L’edizione 2021 della Guida si presenta con una nuova grafica di copertina, un “cambio d’abito” che restituisce evoluzioni “di contenuto”, come l’ingresso nel team dei Curatori di una nuova e competente figura: Andrea Alpi, collaboratore storico del Seminario Veronelli, di cui è Responsabile formazione e Sensory Project Manager accreditato presso la Società Italiana di Scienze Sensoriali, che si è aggiunto ai curatori Gigi Brozzoni Alessandra Piubello, Marco Magnoli.

Un commento di Gigi Brozzoni sulle annate 2015 e 2016 per i Barolo: “Riteniamo che il 2015 sia da considerarsi l’annata dell’eleganza e della complessità che ha dato i suoi benefici più evidenti nei vini con impronte tanniche molto incisive e consistenti.
Il 2016 riteniamo sia stato l’anno della potenza, quella che porta a grandi maturità fenoliche con importanti timbri floreali e fruttati ma strutture tanniche di grande potenza e persino un poco ingombranti. Ne consegue che il 2015 sarà pienamente godibile nel giro di qualche anno, mentre il 2016 necessiterà di molto più tempo per assestare quel formidabile intreccio di alcol, acidità e tannicità”.

 

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