Le Birre di Natale

La migliore birra di Natale 2023 è 2112  Winter Ale del Birrificio Artigianale Incanto (Casalnuovo di Napoli – NA), che si presenta con un colore scuro, (9,2% alc) e viene aromatizzata con noce moscata, fava di Tonka, cannella, albicocca essiccata, scorze di arancia amara.
Ad aggiudicarsi l’oro per il miglior abbinamento con il panettone è stata la Primatia del Birrificio Dubbel Ai Fichi birra ambrata, 9% alc. (Triggianello – BA).

Al secondo e al terzo posto della classifica sono state le birre Guastafeste del Birrificio Mukkeller (Porto Sant’Elpidio – FM) e Santo Stefano del Birrificio Agricolo Pagus (Rogno – BG), che si sono aggiudicate rispettivamente anche le stesse posizioni sul podio del miglior abbinamento con il panettone, dolce simbolo del periodo, che quest’anno è stato quello di Pompilio Giardino del Panificio Pompilio di Ariano Irpino (AV), vincitore della categoria “Miglior Panettone Artigianale Tradizionale” della settima edizione del concorso “Mastro Panettone”.
Questo dice la  premiazione della terza edizione del concorso di Unionbirrai che decreta le migliori birre artigianali italiane di Natale e il loro abbinamento con il panettone, che si è svolta in occasione dell’evento MEDIBEX di Bari.

Oggi le birre di Natale rappresentano una specialità prodotta dai birrifici di tutto il mondo che permette al singolo birraio di interpretare questa birra secondo il suo gusto e la sua visione. Il Natale gioca sicuramente un ruolo importante a livello commerciale per la diffusione di questi prodotti, ma alla base della loro esistenza troviamo motivi produttivi e culturali ben precisi, oltre al loro particolare gusto: sono corpose, strutturate, adatte “da meditazione” e si prestano anche a essere affinate in botte per lungo tempo, soprattutto se artigianali, inoltre hanno un grado alcolico che va dai 7° ai 10° gradi.

Ma la loro nascita vanta origini antiche. Si ritiene che sia iniziata nel Medioevo, quando i birrai producevano birre speciali durante il periodo natalizio spinti da esigenze e desideri sia religiosi che pratici.
Il Natale era una festività importante nell’Europa cristiana dell’inizio del primo millennio, e la produzione di birre speciali era una forma di celebrazione. Le birre di Natale venivano  prodotte spesso dalle birrerie dei monasteri, e le ricette erano segrete e tramandate di generazione in generazione.
Il periodo invernale rappresentava una sfida per la loro produzione perché le basse temperature rendevano difficile la fermentazione e la conservazione. Tuttavia, grazie a caratteristiche come l’alta gradazione alcolica, l’uso di spezie e ingredienti ricchi, queste birre potevano essere conservate più a lungo e venivano consumate durante le festività invernali.
La tradizione delle birre di Natale è particolarmente radicata nei paesi europei, come la Germania, il Belgio e l’Inghilterra, dove sono prodotte e apprezzate anche oggi. Ogni regione ha le sue varianti e ricette tradizionali, che spesso riflettono l’uso di ingredienti locali e le preferenze culturali.

In Belgio molti festival sono oggi dedicati alle cosiddette Kerstbier, Strong Ale o Tripel a cui vengono aggiunte spezie come cannella, cumino, noce moscata etc. e ingredienti come lo zucchero candito o il miele. Tra le più famose: Stille Nacht, Père Noel e la Delirium Noel.

In Germania, il Reinheitsgebot o l’ “Editto della purezza” ha, per secoli, posto dei limiti all’estro dei mastri birrai. Ecco perché le birre natalizie tedesche sono per lo più Bock e Doppelbock, ambrate corpose e maltate reperibili anche nel resto dell’anno. Nonostante il Reinheitsgebot non sia oggi più così vincolante, secoli e secoli di tradizione brassicola pesano ancora sulle scelte dei mastri birrai tedeschi.
Anche nel Regno Unito la tradizione delle birre natalizie non manca e, insieme alla Scozia, è il paese in cui si fanno più sperimentazioni. Gli stili di partenza non sono solo quelli canonici, ma anche Scotch Ale, Stout o Ipa con una gradazione alcolica tra i 4° e gli oltre 10-12° gradi alc. Diversità negli stili quindi, ma anche nella speziatura, a volte addirittura assente.

Tra gli ingredienti presenti nelle birre di Natale, oltre ai basilari acqua, malto, luppolo e lievito, troviamo le spezie. Le più usate sono: chiodi di garofano, cannella, zenzero, cardamomo, liquirizia, coriandolo, scorza d’arancia, pepe nero che danno gusti e profumi caldi, particolari e ben equilibrano la dolcezza. Possono includere spezie, zuccheri speciali e altri prodotti che ricordano i dolci natalizi.

Rosanna Ferraro

+ posts

Giornalista, Sommelier, ha lavorato al Gambero Rosso per oltre 10 anni come giornalista, degustatrice per la Guida ai Vini d’Italia, autore e regista dei servizi televisivi per il Gambero Rosso Channel, autore di libri su vino, cucina e turismo. Ha partecipato al progetto di rilancio del brand Franciacorta e nel 2006 ha fondato Vinotype, un’agenzia di comunicazione specializzata per le Aziende vitivinicole. Nel 2010 ha lanciato il magazine on line Vinotype.it.

Previous articleE’ tempo di bilanci
Next articleI miei Brunello 2019 per le feste