Coppelle, fojette, gran crudo, Eremo Tuscolano e Quinzi & Gabrieli / Per chi l’avesse perso

Quinzi

Quinzi & Gabrieli, con una elle, è ristorante di pesce al civico 5 in Via delle Coppelle nel rione Sant’Eustachio a Roma.  La via, assieme alla vicina piazza omonima, ospitava intorno al XIV-XV secolo i venditori di coppelle, un termine che si fa risalire al latino cupa, ossia barile, col quale si definivano dei piccoli recipienti di legno che contenevano 10 fojette, alla romana, pari a circa 5 litri di vino. L’unità di misura era stata utilizzata dapprima per il trasporto dell’Acqua Acetosa che scaturiva da una sorgente acidulo-ferruginosa molto apprezzata dai romani, poi per l’aceto e per il vino.

Quindi di vino da qui ne è passato tanto, come in molte vie del centro storico romano, e se ne continua a sentire il profumo soprattutto sulla cucina di mare di uno dei ristoranti più rinomati della Capitale per la qualità della materia prima offerta nei vari menu degustazione e à la carte.

Si potrebbe resistere alla tentazione di farsi trascinare in una memorabile degustazione di caviale, ostriche, astice e aragosta, che hanno un ampio spazio dedicato nella proposta gourmet del locale, per “accontentarsi” senza alcun rimpianto della degustazione del rinomato Gran Crudo di Quinzi & Gabrieli, accompagnandolo poi à la carte da uno dei primi o dei secondi che solo a nominarli spingono il collo a lunghezza da giraffa: Spaghettoni con gambero rosso di Mazzara e briciole di pane croccante, Linguine all’aragosta, Spaghetti ai crostacei, Tonno rosso in crosta, Chips di patate viola e maionese al cipollotto, Salmone selvaggio scottato e non elenchiamo altro per solidarietà con chi sta qui leggendo a stomaco vuoto…

Un’offerta di mare che sarà senza dubbio esaltata dal Frascati Superiore Eremo Tuscolano di Mario Masini che troverete in carta a fianco a grandi nomi della qualità del vino in Italia.

La riflessione sugli abbinamenti nasce dalla considerazione sull’essenzialità della preparazione e al contempo per la complessità aromatica messa insieme nel Gran Crudo, che saranno esaltate dalla freschezza, la salinità e la nitidezza del blend dei vitigni tipici dei Castelli Romani offerto dall’Eremo Tuscolano dell’azienda Valle Vermiglia. Un vino che riuscirà con la sua fibra a reggere anche pietanze più strutturate, che mettano in gioco consistenze più tenaci e aromi più intensi come il tonno o il baccalà o anche le Tagliatelle all’uovo 50 tuorli ai ricci di mare – piatto che qui spopola – grazie alla tradizionale sintonia delle malvasie (puntinata e di Candia, forti nel blend) sulle preparazioni che hanno nell’uovo l’elemento costitutivo principale.

Ristorante Quinzi&Gabrieli – Via delle Coppelle 5, Roma – 06 6879389

 

Pubblicato il 13 settembre 2016

Print Friendly, PDF & Email
+ posts

Giornalista, Sommelier, ha lavorato al Gambero Rosso per oltre 10 anni come giornalista, degustatrice per la Guida ai Vini d’Italia, autore e regista dei servizi televisivi per il Gambero Rosso Channel, autore di libri su vino, cucina e turismo. Ha partecipato al progetto di rilancio del brand Franciacorta e nel 2006 ha fondato Vinotype, un’agenzia di comunicazione specializzata per le Aziende vitivinicole. Nel 2010 ha lanciato il magazine on line Vinotype.it.

Previous articleIl Chianti Classico Gran Selezione Riserva di Fizzano 2012 sul tetto del mondo per Wine Spectator / Per chi l’avesse perso
Next articleTenuta di Fiorano, fiore all’occhiello delle Dimore Storiche Italiane / Per chi l’avesse perso