Cepparello 2002 Isole e Olena: sangiovese longevo e autentico/di Monica Coluccia

Isole e Olena

Il Cepparello dell’azienda Isole e Olena di Paolo De Marchi -uno dei primi grandi supertuscan a base sangiovese, senza per questo aver implicato la minima concessione al gusto internazionale- nasce in pieno Chianti Classico tra i valloni boschivi del comune fino a pochi anni fa noto come Barberino Val d’Elsa, oggi Barberino Tavarnelle.

Austerità, misura, densità di sapore, e una classe comune a tutti i vini aziendali bianchi e rossi, sono i tratti distintivi da sempre riconosciuti al Cepparello che in questa bottiglia racconta di una annata particolare, la 2002 – piovve per quasi tutto il periodo precedente la vendemmia- ma che a Isole e Olena ebbe esiti sorprendenti.

Il Chianti Classico 2002 -prodotto in una quantità esigua di esemplari, per via della forzata selezione delle uve- andò letteralmente a ruba ed è probabilmente ancora in grande forma. Certo non è stato il più corpulento rosso della storia aziendale ma deve essersi appoggiato sulle sue doti di spontaneo equilibrio per affrontare il tempo; così come ha fatto la più blasonata etichetta aziendale, qui di seguito raccontata.

Isole e Olena Cepparello 2002Igt Toscana Cepparello 2002 – Isole e Olena
Sangiovese 100%
Dal colore rubino granato, ancora non solo compatto ma acceso di riflessi e dai profumi eloquenti di scorza d’arancia disidratata, di terracotta, di fuliggine, di pomodoro confit, confettura di bacche di rosa canina, giuggiole e carrube. Con il passare del tempo nel bicchiere il naso si libera senza riserve con richiami a curcuma e oli essenziali di rosmarino e lavanda. Un vino che, maggiorenne, si mostra al gusto molto integro e affatto smagrito nonostante una annata fragile. Siamo di fronte a un’etichetta che oltre all’intrinseco alto valore edonistico assume anche un valore didattico, insegnando che nelle annate difficili le parole d’ordine da seguire sono delicatezza, cautela e severità di esecuzione, documentando con la sua incontestabile riuscita che nei grandi territori del mondo tutte le annate si possono interpretare a grandissimi livelli.

Monica Coluccia

Print Friendly, PDF & Email
+ posts

E' sommelier dal 2004. E' stata nelle redazioni di riviste e guide di settore di diffusione nazionale (Duemilavini, Bibenda, AIS-Vitae, L’Espresso, Le Migliori 99 Maison di Champagne). Organizza seminari di degustazione in tutta Italia grazie alla sua profonda conoscenza dei territori vitivinicoli italiani e internazionali. Scrive per gli appassionati del vino su vinotype.it e per la Guida Bollicine del Mondo di Identità Golose.

Previous articleA maggio 2021 le Anteprime dei vini della Toscana
Next articleLatium Wine Festival e “sostenibilità” per valorizzare il territorio vitivinicolo del Lazio