1934 Doc Sicilia Bianco 2020, CVA Canicattì

Le cantine cooperative sono uno snodo fondamentale per il vino di qualità siciliano. Il processo di rinnovamento che ha investito il settore delle sociali -rappresentato dai 2/3 della produzione vinicola regionale- seppur iniziato con molto ritardo, sta portando un contributo importante all’innalzamento dell’immagine generale con dei vini eccellenti e spesso con un formidabile rapporto qualità/prezzo.

Una cantina sociale d’avanguardia
La Cantina Viticoltori Associati (CVA) di Canicattì, fondata nel 1969, ha rappresentato una storia di riscatto e di progresso del movimento contadino in un contesto culturale paesaggistico di grande suggestione, dove vino e archeologia concorrono a fare grande un territorio ricco di storia e l’agricoltura svela il senso e l’origine della civiltà. Alla cantina aderiscono 300 soci conferitori per 800 ettari di vigneto ubicati in provincia di Agrigento e in misura minore in provincia di Caltanissetta.  I vigneti sono impiantati soprattutto a Nero d’Avola, Grillo, Carricante, Inzolia, Nerello Mascalese oltre a Chardonnay e Cabernet.

Giovanni Greco

Le ragioni di un successo
La svolta decisiva, base degli attuali successi, ha coinciso con l’elezione di Giovanni Greco alla presidenza di CVA. Attualmente al suo sesto mandato triennale, ha impostato la politica aziendale sulla condivisione del principio che una cantina sociale deve produrre vini di qualità al giusto prezzo per essere competitivi nel mercato globale. Un programma -declinato in circa 900.000 bottiglie pluripremiate- che ha fatto diventare gli USA il primo paese estero per fatturato, e mercati come Germania, Svizzera e Francia (terzo mercato per vendite), Belgio, Olanda, vari paesi dell’est Europa oltre all’Asia, dei componenti fondamentali dell’export. In questo quadro nello staff aziendale spicca il ruolo di Tonino Guzzo, uno dei migliori consulenti enologici siciliani e italiani, che da ben 18 anni collabora con CVA. Da qualche anno l’enologa interna Giuditta Raccuglia è subentrata allo storico enologo aziendale Angelo Molito. Il fatturato CVA 2022 ha superato i 4 milioni di euro, in ripresa rispetto al 2020 quando la chiusura del canale Horeca ha provocato una contrazione significativa.

Il vino 1934
Il presidente Giovanni Greco, lo presenta così: “1934 è il simbolo di un percorso di ricerca qualitativa che abbiamo iniziato oltre 15 anni fa. Lo abbiamo voluto dedicare al riferimento letterario del nostro territorio, Luigi Pirandello che, proprio nel 1934, ha raggiunto l’apice del suo successo internazionale con il conferimento del premio Nobel per il suo “schietto e geniale rinnovamento nell’arte scenica e drammatica”.

I parametri di coltivazione, vinificazione e affinamento
Il vino nasce da un blend di uve Grillo (50%) e Chardonnay (50%) allevate a controspalliera nelle campagne di Canicattì, Naro e Campobello di Licata, su terreni di struttura franco limoso argillosa situati ad un’altitudine tra i 300 e i 400 metri slm. La resa per ettaro è stata di 9 t. per il Grillo e di 7,5 t. per lo Chardonnay. Le vendemmie vengono effettuate di notte, rispettivamente nella seconda decade di agosto e nei primi giorni di agosto. Per il Grillo la fermentazione viene effettuata in vasche di acciaio inox a temperatura controllata (circa 16°) per circa 15 giorni, a cui segue un affinamento per 8 mesi sui lieviti. La fermentazione dello Chardonnay è svolta in barriques di rovere francese a grana fine, a cui segue un affinamento sui lieviti per 8 mesi. La fermentazione malolattica non viene svolta. 1934 è stato imbottigliato a luglio 2020 e affinato in vetro per 9 mesi prima della commercializzazione. La produzione è di circa 5.000 bottiglie

La degustazione
Ha colore paglierino dorato classico e profumi fini, eleganti, di fiori e frutta bianchi, con un accenno di zagara e di tropicale su uno sfondo che ricorda lievemente la vaniglia. In bocca è fresco, strutturato, pieno. Grillo e Chardonnay interagiscono perfettamente apportando acidità, struttura, sapidità, volume, aromi. L’apporto del legno è stato gestito in modo sapiente, equilibrato, lungimirante. 1934 è un vino complesso e di grande bevibilità. Un esempio dello stile CVA (e di Tonino Guzzo).

Bottiglie prodotte: circa 5000
Prezzo Euro 20,00
Valutazione: 91/100

CVA Canicattì
Società Cooperativa Agricola
Contrada Aquilata 92024 / Canicattì (AG)
Tel. +39 0922 829.371
info@cvacanicattì.it
www.cvacanicattì.it

Note
Il territorio di Canicattì è un’area vocata alla valorizzazione del Nero d’Avola e in generale dei vitigni a bacca rossa della tradizione siciliana (Nerello cappuccio, Nerello Mascalese, Frappato, ecc.) e CVA è uno degli interpreti più accreditati di questa tendenza. Da tempo però i bianchi della cantina raggiungono risultati eccellenti tanto raggiungere riconoscimenti prestigiosi quali miglior bianco d’Italia tra i partecipanti al Concours Mondial del Bruxelles con il Fileno Grillo 2021. La medaglia di bronzo ai Decanter Wine Awards 2022 per Versante 700 (Nerello Mascalese da Zafferana, sull’Etna) e per Diodoros (Nero d’Avola (90%), Nerello Mascalese e Nerello Cappuccio (10%) che nasce nella Valle dei Templi da un vigneto adiacente al tempio di Giunone, sono solo pochi esempi di un palmares molto nutrito e reiterato nel tempo.

Andrea Gabbrielli

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Romano, giornalista e scrittore, dal 1989 è stato caporedattore della guida Vini d’Italia e dal 1992 caposervizio del mensile Gambero Rosso. Dal 1996 è libero professionista. Vincitore di vari premi giornalistici nazionali e internazionali, autore di libri e trasmissioni televisive, è giurato nei concorsi internazionali Mondial de Bruxelles e Mundus Vini.

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